Ovvero, come spiegare i fattori di protezione a una ragazzina di quindici anni, che sdraiata sul lettino tipo diva anni 50 in località balneare di pregio. A parte la situazione molto comica, il week-end al mare con la mia amica Elena e sua figlia è stato istruttivo per capire come i ragazzi siano convinti che fattore di protezione basso equivale a un’abbronzatura più intensa e veloce. Niente di più sbagliato! Tutto è cominciato quando vedo con orrore che madre e figlia, di evidente colorazione Fiordilatte, iniziano a cospargersi la pelle con un prodotto senza fattore di protezione per poi buttarsi sotto il sole a sfogliare Vogue… … … … … … … … … – i multipli puntini di sospensione stanno a indicare la mia faccia allibita –. Tralasciando il fatto che a quindici anni quelli della mia generazione facevano a gara ad arrivare a nuoto fino agli scogli – tra l’altro un bel tratto di mare – piuttosto che sfogliare riviste di moda sulla battigia, ma i tempi evidentemente sono cambiati. Sul prodotto a protezione zero invece non sono riuscita a trattenermi. Chiedo quindi loro se non avessero paura di scottarsi ed ecco che mi sento dare la solita classica risposta che ci riporta tutti al 1984: “eh, ma siamo così bianche che un week-end non ci basta per abbronzarci!” … …. …. … – altri puntini di sgomento –.
Sfodero allora NIVEA SUN Protect & Bronze, la linea di solari che aiuta a proteggere la pelle sotto il sole favorendone l’abbronzatura, e inizio a spalmarmela addosso. La ragazzina mi guarda incuriosita quando vede che ho scelto la protezione FP 30 (alta) e mi chiede, con quella simpatia saccente che solo gli adolescenti riescono a sfoggiare: “Perché usi la protezione alta?” Ed ecco che inizio a spiegarle che, se si vuole salvaguardare la propria salute, la propria pelle e di conseguenza propria bellezza, è importante scegliere il fattore di protezione adeguato alla propria tipologia di pelle. Perché l’abbronzatura deve essere un processo armonioso che esalta la nostra naturale bellezza, non il risultato di molteplici e dannose scottature.
La mia amica Elena allora interviene ribattendo: “eh ma tu che sei già un po’ abbronzata, potresti scegliere anche una protezione minore”. Vero ma non verissimo. Vedi cara amica Elena, come ogni tipo di carnagione, anche la pelle scura o già abbronzata ha bisogno di protezione. La mia pelle poi è particolarmente delicata e il colore doratino che sfoggio ora è il risultato di una cura e una protezione adeguata e preferisco non forzare il processo. Le spiego quindi che NIVEA SUN Protect & Bronze mentre garantisce una protezione immediata ed efficace contro i raggi UVA e UVB, stimola anche la naturale produzione di melanina grazie al Licocalcone, un estratto naturale pro-melanina. Un Win-Win per le amanti dell’abbronzatura e per le Beauty addicted. Mi chiedono allora di poterlo provare.
La prima reazione è stata positiva nell’accorgersi che il prodotto non appiccica, si assorbe velocemente, ed è resistente all’acqua. E a fine giornata la sorpresa di vedersi già colorate e senza eritemi e scottature le ha conquistate.
E per voi che leggete, ecco un breve riepilogo sulla linea NIVEA SUN Protect & Bronze: FP10 è per le pelli più scure e già abbronzate (cioccolato e caramello), FP20 per le pelli olivastre (Nocciola) ed FP30 per le pelli chiare (Fiordilatte). Anche in versione Spray.
E se i vostri bambini sono ancora nella fase tuffi, pallone, piste di biglie e corse scalmanate, la linea NIVEA SUN Kids Sensitive Protect & Play, pediatricamente testata, si assorbe rapidamente, protegge dalle scottature, aiuta a ridurre il rischio di allergie solari e offre una doppia resistenza all’acqua. Li trovate nel formato latte solare, spray solare e da oggi anche nel maxi formato spray, tutti con FP50+.