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Ironia della sorte: la prova costume!

Come ormai è chiaro, non ho un marito e non ho figli ma mi ritrovo, di nuovo, a parlare di pannolini… deve essere il Karma dell’orologio biologico e il suo subdolo ticchettio incessante.

Meno casuale del post pubblicato il mese scorso, nato spontaneamente da una Domenica casalinga in compagnia di un vecchio amico d’infanzia, questa volta mi è stato chiesto espressamente di recensire la linea Huggies Little Swimmers, i pannolini/customino usa e getta per il mare o la piscina.

Devo ammetterlo che c’è un sottile piacere di onnipotenza nel recensire un prodotto, perché ho la facoltà di dire se un determinato prodotto è davvero valido oppure no. Mi immagino come un moderno Cesare pronto a decidere le sorti di un gladiatore: pollice alto o pollice verso? Vedremo.

Comunque, per farla breve, ero a casa, con un articolo da scrivere e una confezione formato famiglia di pannolini per l’infanzia da testare… cosa fare? Niente di più semplice, basta alzare il telefono e organizzare una bella giornata al mare con il mio “nipotino” Filippo (leggi post “Voglia di Tenerezza”). Ma prima mi faccio una camomilla per affrontare gli “urletti a 1000 decibel” di giubilo del pupo in acqua.

Dopo il primo minuto di stupore di Marco e Chiara, i genitori di Filippo e miei grandi amici, nel vedermi arrivare in spiaggia con il mega pacco di Huggies Little Swimmers e un’espressione implorante tipo “Aiuto, salvatemi”, eccoli subito all’opera: seri, autorevoli, operosi e perfino pignoli, perché quando si tratta di Filippo, tutto finisce sotto la corte suprema. Io, nella mia inesperienza, mi limito a stare sotto l’ombrellone a scattare foto e prendere appunti tipo inviata di guerra.

Da una rapida analisi mi accorgo e mi viene confermato che i Little Swimmer, come tutti gli Huggies, sono estremamente facili da mettere: due semplici mosse e Filippo è già pronto a sgambettare in acqua!

(Sgambettare è un eufemismo per descrivere il suo dimenarsi tra le onde della riva come una Hesther Williams in preda a un attacco epilettico).

Chiara e Marco lo seguono attenti e mi fanno notare particolari che ai miei occhi umani senza prole non è dato individuare:

  • Il pannolino non si gonfia a contatto con l’acqua.

N.B. Questo vuol dire che il bambino non si trasforma in una boa galleggiante e il pannolino non diventa un gavettone zuppo di non si sa bene cosa.

  • Il bambino è libero di muoversi, come già detto qualche riga più sopra.
  • Le barriere laterali proteggono il pupo da “fuori uscite” imbarazzanti… e ci siamo capiti!
  • La pelle sensibile del bambino è protetta dal contatto con la sabbia.

E di tutto questo io mi ero solo accorta del simpatico pesciolino Nemo stampato sul fronte.

Ok, per ringraziare i miei amici del prezioso aiuto regalerò loro le stampe di tutte le foto scattate in riva al mare, tanto offre Huggies!
(C’è una splendida promozione a riguardo: chi compra Huggies Little Swimmers ha 50 stampe fotografiche in regalo).

E per finire Cesare dice: POLLICE SU.

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