Vi siete mai chieste perché si piange ai matrimoni? O meglio, si piange davvero ai matrimoni o è un’invenzione cinematografica propinata dai così detti “filmetti per ragazze”? Se devo dire la verità a tutti i matrimoni a cui ho assistito non ho mai visto nessuno piangere, nemmeno la sposa, nemmeno i genitori della sposa… se posso pensare a una ragione per piangere è l’amarezza di vedere tutti i tuoi amici convolare a nozze e tu, non importa quanti bouquet ha preso, sei ancora lì senza un +1.
Quindi mi chiedo: perché si piange? E soprattutto, si piange davvero di gioia? Non è una questione di cinismo, anche a me in fondo in fondo piacciono le romanticherie, anche se a pensarci bene, piango di più al cinema che di fronte alla vita vera. Siamo forse così temprati alla vita che ci lasciamo andare solo davanti alla finzione? E quando la realtà diventa finzione? Mi viene allora in mente la bella operazione “una proposta da sogno” realizzata dai fazzoletti Tempo, dove è stato chiesto a 8 ragazzi, fidanzate all’oscuro, di raccontare la propria storia d’amore, il vincitore ha poi visto realizzare un corto, diretto da Luca Lucini (Tre metri sopra il cielo, Amore, bugie e calcetto, Nemiche per la pelle).
“Le notti di San Lorenzo” è il corto realizzato sulla storia d’amore di Michelangelo e la sua fidanzata Martina e trasmesso in un cinema di Milano in una sala gremita da amici e parenti della coppia. Se vi va di vederlo eccolo qui:
Alla fine della proiezione Michelangelo ha finalmente chiesto la mano di Martina. Beh che dire, se fossi stata nei panni di Martina a quel punto di fazzoletti Tempo ce ne sarebbero voluti altro che un pacchetto.
Se avete voglia invece di vedere come si è svolta tutta l’operazione, ecco il backstage (io molte volte li trovo molto più interessanti perché mi interessa vedere come “evolve un’idea”):
Per concludere, faccio un passo indietro per dare credito a un prodotto che dagli anni 60 ci accompagna nelle nostre emozioni e ci conforta quando non siamo proprio al 100%.